L'Artistapittore mantovano

BIOGRAFIA di VASCO CORRADELLI

Vasco Corradelli nasce il 10 luglio 1912 a San Benedetto Po (MN). L’autore, sin da giovanissimo, dimostra una grande passione per la pittura e per il disegno. Le sue prime opere, eseguite tra i dieci e i tredici anni, raffigurano i paesaggi del Po e sono già testimonianza di un sicuro talento.

Corradelli.
Lanca del Po al tramontoLanca del Po al tramonto
Corradelli.

Nel 1929/30, viene mandato dai suoi genitori a Roma presso parenti e qui frequenterà l’Accademia di Belle Arti. Proprio in tale periodo approfondisce, soprattutto, lo studio della figura oltre ad accostarsi, in forma sempre più matura, alla pittura.

Nel 1932 è chiamato ad assolvere il servizio militare e deve quindi abbandonare gli studi presso l’accademia. Terminato il servizio militare seguono periodi poco felici poiché viene più volte richiamato alle armi. Intanto, per circa un anno, verrà inviato in zone lungo il confine con la Jugoslavia, per operazioni militari di presidio conseguenti alla situazione creatasi dopo la prima guerra mondiale. Successivamente sarà impegnato nella guerra d’Africa in Libia, a Tobruk. Infine, nel 1940, sarà inviato, durante la seconda guerra mondiale, in Sicilia.

Libia-Tobruk 1935-36

Libia-Tobruk 1935-36

Libia-Tobruk 1935-36

Vasco Corradelli viene anche fatto prigioniero dall’esercito Americano proprio in Sicilia, nel 1943. Con gli alleati (72°AAA GUN BATTALION U.S. ARMI) risale tutta l’Italia meridionale mentre i Tedeschi si ritirano. Durante il periodo di prigionia allaccia rapporti di amicizia con diversi graduati e soldati del battaglione, specialmente con gli italo americani che, quando si rendono conto del suo talento artistico, non gli fanno mai mancare tele, pennelli, e tubetti di colore.

Lo invitano persino ad emigrare in America. Ma lui amava solo la sua terra, la pianura del Po e non avrebbe mai accettato di staccarsene.

Nel frattempo si fa tanto stimare ed apprezzare da essere lodato, persino su un giornale degli Stati Uniti, per i numerosi ritratti realizzati a militari americani e ai loro congiunti, ritratti questi ultimi che ricavava dalle fotografie che gli sottoponevano. Quel giornale americano parlava infatti di un giovane artista italiano che dipingeva ritratti dei soldati americani sul fronte di Cassino.

Uno tra i militari americani con cui allacciò un saldo rapporto di amicizia fu il Sergente Maggiore Arthur E.Teagno, classe 1918, comandante della batteria Hq del 72° battaglione di Artiglieria Anti Aerea U.S. ARMY.

Quando Roma è liberata - nel giugno del 1944 - viene finalmente affrancato. E a Roma si ferma ospite presso dei parenti per quasi due anni. In quel periodo trova lavoro in un laboratorio di restauro e frequenta una scuola d’arte privata.

Partecipa alla mostra di pittura e restauro presso la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta della città di Roma ottenendo lusinghieri consensi e un premio. Sempre in questi anni si sposa a Roma con Adriana Litta, quindi ritorna a San Benedetto Po nel maggio del 1946.

Le difficoltà che il destino gli ha riservato come principalmente i 12 anni di vita, proprio quelli della sua migliore gioventù sacrificati a causa delle guerre, poi la necessità di dedicarsi ad un’occupazione che gli permettesse di mantenere la famiglia lo hanno costretto a lunghi periodi di inattività artistica, tuttavia la sua grande passione per la pittura non si è mai spenta.

Anzi non appena la situazione lo ha consentito egli ha sempre ripreso il filo di quel suo intimo discorso artistico, un discorso che ha continuato, a modo suo, sino alla fine dei suoi giorni, con estrema coerenza e sincerità.

Vasco guardava con grande ammirazione ai grandi pittori del passato, come Picasso, Dalì, Van Gogh, Caravaggio, Michelangelo e altri ancora. Amava molto il grande fiume, con le sue golene, le sue spiagge, i boschi, i campi di grano e gli animali che vi si trovano. Frequentava spesso questi luoghi in cui praticava anche la caccia.

La golena

Paesaggio del Po con barcaiolo

Il barcone (paesaggio del Po in magra)

Boschetto con pioppi

Mietitura

Lady con la lepre nella golena

E proprio la caccia, la selvaggina e la natura ispirano molti dei suoi quadri. Parallelamente l’autore esprime, in questi soggetti, il proprio sentimento che nasceva dalla contemplazione dei paesaggi padani. Ritratto di ragazzoRitratto di ragazzoPesci sulla spiaggiaPesci sulla spiaggia La caccia che praticava con lunghe camminate lungo le rive del Po, diventava anche un momento di piacevole godimento dei contesti naturalistici e a volte, in queste occasioni, si soffermava a disegnare scorci ameni che hanno in seguito dato origine a diverse opere.

Vasco Corradelli conosceva e frequentava, con amicizia, vari artisti quali il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il pittore Giovanni Bernardelli, il poeta Umberto Bellintani, il pittore Ermanno Pittigliani, il pittore e scultore Giuseppe Gorni, con i quali aveva creato rapporti di reciproca stima e apprezzamento.

E con accenti critici positivi, il maestro Antonio Ruggero Giorgi, il poeta Umberto Bellintani e vari altri personaggi del mondo della arte e della cultura hanno dato testimonianza delle sue qualità.

Le memorie di osservatori degni di fede (la moglie Adriana) raccontano che, durante i preparativi di una mostra da tenere in paese, il poeta Bellintani fece visita al pittore Vasco Corradelli presso la sua abitazione e che manifestò grande apprezzamento e ammirazione per il ”Ritratto di ragazzo” del 1944, un’opera che gli piacque particolarmente per l’espressività del soggetto, per la bellezza dei toni usati e per la scioltezza della pennellata.

Bellintani afferrò il quadro e lo staccò dalla parete perché il vetro posto a sua protezione creava fastidiosi riflessi. Lo appoggiò poi in piedi sul pavimento, contro la parete, per ammirarlo meglio dall’alto in basso, esprimendo grande apprezzamento per l’opera.

In un'altra occasione, alla fine degli anni Sessanta, lo scultore Giuseppe Gorni, visitando un giorno una mostra collettiva dei pittori sanbenedettini allestita nel Chiostro dei Secolari nel Monastero di San Benedetto Po, attratto da un suo quadro lo staccò dal chiodo e lo portò fuori all’aperto, alla luce del sole, per osservarne meglio gli splendidi colori: era il dipinto intitolato “Pesci sulla spiaggia” 1963.

L’opera di Corradelli affronta, nel corso della sua lunga carriera, diversi soggetti: dai paesaggi padani ai ritratti, dalle mietiture del grano alle nature morte, dalle opere sacre ai temi della fame nel mondo e della guerra, i temi della morte e della vita. Questi ultimi soggetti erano rappresentati con una pittura di forte matrice espressionista, crudamente simbolica.

A causa della sua estrema modestia e riservatezza, l’attività espositiva di Vasco Corradelli è sempre stata misurata e discreta. Si accennava prima alla mostra presso la sede dell’Ordine dei Cavalieri di Malta a Roma in cui, nel 1944, viene premiato.

La boschina (paesaggio del Po)

Casolare nella neva

Ritratto di Enzo

Mietitura

Le mele

Cristo verde

Relitti-Purificazione

Due carogne

Alle cinque della sera

Madonna del latte/Maternità

Nel 1946 partecipa alla mostra di pittura, scultura, architettura e fotografia della Prima Fiera Campionaria di Ostiglia (MN) dove viene premiato con il diploma di medaglia d’oro di primo grado per l’opera “Il Fortino” . il FortinoIl Fortino (Borgo di pescatori del Po)

Nel 1953 prende parte al "Premio Mantova", mostra provinciale d'arte.

Nel ottobre 1955 figura alla mostra d’arte collettiva allestita dal Comune di San Benedetto Po.

Nel 1968 partecipa alla mostra collettiva organizzata dall’Assessorato alla Cultura di San Benedetto Po in occasione del gemellaggio con il Comune di Castiglione della Pescaia.

Nel 1970 l’Assessorato alla Cultura di San Benedetto Po gli allestisce una personale nel Palazzo degli Abati del Monastero Polironiano.

Nel 1977 espone alla Biblioteca comunale di San Benedetto Po. Nel 1979 espone nel Comune di Bardolino alla galleria Benaco.

Dal 1985, per ragioni di lavoro, Corradelli, insieme alla sua famiglia, si trasferisce a Grazie di Curtatone.

A San Benedetto è artista stimato e, il 23 dicembre 1990 l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto Po gli allestisce una mostra personale nel Chiostro dei Secolari del Complesso Monastico Polironiano.

Deposizione dalla croceDeposizione dalla croce

Peccato solo che l’amministrazione documenti la rassegna con una brochure di sole due pagine,mentre l’artista alcuni anni prima donò al Comune la splendida opera sacra “Deposizione dalla croce” per il recupero degli affreschi del Chiostro di San Simeone.

L’autore muore a Mantova il 13 Agosto 1993. Aveva ultimato solo da pochi mesi tre splendide nature morte con paesaggio, un soggetto che da tanti anni non era più presente nel suo repertorio. Nel 2003 l’Assessorato alla Cultura di San Benedetto Po allestisce una retrospettiva in onore dell’artista scomparso.

Nel novembre 2006 il critico Mauro Corradini cura un’antologica dell’artista alla galleria Sartori di Mantova, corredata stavolta da un bel catalogo. La critica mantovana comincia in tal modo a conoscere meglio l’opera del pittore. Nel dicembre 2008 il critico Alessandro Righetti pubblica uno studio sull’artista.

Nell’aprile 2011 il critico Renzo Margonari, pubblica una monografia sull’artista sanbenedettino. Nello stesso periodo, dal 5 novembre al 4 dicembre 2011, alcune sue opere sono presentate nella mostra del Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova: “Collezione di artisti mantovani del Novecento”.

È rilevante infine sottolineare che il pittore è anche menzionato nel Comanducci in “Artisti del XX secolo”.

Hanno scritto di lui: Mauro Corradini, Gianfranco Ferlisi, Renzo Margonari, Alessandro Righetti, Oscar Piva e vari altri.